30 Aprile 2024
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Cultura e paesaggio

Dove andare questo weekend?

Questa settimana la nostra redazione vi propone La Siracusa Greca!

Tra le più grandi metropoli del mondo greco antico, è importante ricordare la capitale, non solo politica ma anche culturale, del bacino Mediterraneo: Siracusa.

La storia di questa città inizia nella seconda metà dell’VIII secolo a.C., con la colonizzazione ellenica. La polis era chiamata dai Greci Syrákousai (in greco antico: Συράκουσαι). Essa vide dal punto di vista politco  varie tirannie, ma anche diverse repubbliche.  La polis, visse oltre mezzo millennio da protagonista del suo tempo, fino alla conquista da parte di Roma, avvenuta nel 212 a.C. dopo un lungo assedio. Fu una delle ultime antiche città di Sicilia a cadere sotto il dominio romano.

città, nel tempo, venne a contatto con diversi popoli, per questo vanta di un bagaglio culturale e architettonico  molto ampio. Ragion per cui nel territorio sono presenti diversi templi che resero Siracusa centro di miti e leggende dell’Antichità, che ne spiegano la storia e la conformazione.

Viaggio tra arte e cultura

Siracusa fu il centro culturale e religioso della Sicilia.

La città, nel tempo, venne a contatto con diversi popoli, per questo vanta di un bagaglio culturale e architettonico  molto ampio. Ragion per cui nel territorio sono presenti diversi templi che resero Siracusa centro di miti e leggende dell’Antichità, che ne spiegano la storia e la conformazione

Tra gli edifici religiosi dedicati agli dèi greci, il più noto, è il Tempio di Apollo ad Ortigia. E’ il tempio dorico più antico della Sicilia, nonché il primo costruito a Siracusa. La sua origine risale all’inizio del VI secolo a.C., da allora ebbe diverse trasformazioni diventando, chiesa bizantina, moschea islamica e infine basilica normanna. Ad esso vengono associate delle feste Carnee: celebrazioni a carattere sacrificale di Sparta e del Peloponneso, eseguite entro l’ultima parte dell’estate e con una durata di nove giorni, in cui i combattimenti venivano sospesi e la popolazione si rallegrava con musica, danze e gare con premi in palio, affinchè si proclamassero degli eroi davanti all’intera popolazione.

Il ratto di Proserpina, Gian Lorenzo Bernini
Tempio di Apollo

Il mito del Tempio di Atena

È altrettanto importante ricordare il Tempio di Atena, su cui oggi sorge il Duomo di Siracusa. La storia narra che dopo la battaglia di Imera, Gelone (al tempo Tiranno della polis) per celebrare la sconfitta dei Cartaginesi fece erigere un tempio in onore della dea della guerra, Athena. Nella parte esterna, vi era uno scudo di bronzo associato alla dea, posizionato lì affinchè facesse da guida ai marinai. Questi, giunti in alto mare e non scorgendo più lo scudo, gettavano in mare un calice pieno di fiori e aromi in onore a Dioniso, che insieme ad Atena divennero i protettori dei naviganti. Altri dèi furono protagonisti di miti e culti, esempio sono Poseidone e la ninfa Ciane. A Poseidone è legato il mito della fondazione di Siracusa: il suo primo cittadino, Archia da Corinto, approdò sulle coste della Sicilia per via dell’ira del dio; Alla ninfa Ciane, erano legati importanti culti, nonché il mito di Ciane e del ratto di Proserpina da parte di Ade. Il festeggiamento legato alla ninfa, era quello dei ‘panegyris’, designato da Eracle nel luogo in cui Persefone (Proserpina per i romani) fu resa sposa e condotta nel Regno degli Inferi.

Il teatro ellenico

Altre opere architettoniche lasciate dalla colonizazzione ellenica, sono i teatri. Nel teatro avevano luogo rappresentazioni come tragedie e commedie, legate alla mitologia greca e ai suoi dèi. Successivamente ebbe la funzione di luogo di riunione per le assemblee popolari. Il teatro ebbe un ruolo fondamentale, tanto che non era più importante lo spettacolo in se, ma il rito di purificazione che si celava dietro Tnato che Aristotele affermava che la tragedia serviva a a rappresentare l’inconscio umano. Ogni elemento del teatro è posizionato in maniera specifica in base alla funzione che deve svolgere.
Tant’è che dei ritrovamenti archeologici ci fanno pensare che nella zona dell’orchestra ci fossero delle particolari apparecchiature che simulavano la comparsa di figure dall’oltretomba. Le rappresentazioni teatrali erano caratterizzate da musica, danze e vari effetti speciali che  per l’epoca erano un qualcosa del tutto nuovo e innovativo.  Gli attori indossavano delle maschere fatte di legno che rappresentavano il personaggio in ogni sua caratteristica, per cui la loro età o addirittura il proprio stato d’animo, affinchè arrivasse a pieno allo spettatore. Il loro abbigliamento era costituito da tuniche e scarpe coturni.

Alla terrazza sovrastante il teatro, vi si accedeva tramite una scalinata al centro ed una strada a sinistra, detta “Via dei Sepolcri”. Ad oggi è visibile solo una banchina, tagliata nella roccia, ed una parte della pavimentazione. Al centro di questa terrazza vi è una grotta artificiale soprannominata “grotta del Ninfeo”. Vicino a quest’ultima, è possibile attenzionare la cosiddetta “casetta dei mugnai”.

Il teatro greco di Siracusa (foto di Salvatore Medau

A cura di Giulia Giuffrida e Federica Condorelli

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