30 Aprile 2024
Via Bottazzi
Attualità Magazine Musica Senza categoria

“El léon” dei los fabulosos Cadillacs

Ideali di giustizia ed uguaglianza nel nome della libertà di ogni essere umano

Los Fabulosos Cadillacs è una versatile e famosa band Argentina la cui musica è composta da un’eclettica miscela di rock, rap, ska, reggae e suoni tradizionali sudamericani. Si sono formati nel 1985 e tutti i loro album vantano differenze sostanziali tra loro grazie alla molteplicità di stili.

Uno dei più grandi successi commerciali della band di cui parleremo oggi è senza dubbio “Matador”, un brano dal ritmo ispirato alla murga argentina, apparso come bonus track nel loro album del 1995, “Vasos Vacíos”.

El Matador

Le ragioni della popolarità di “Matador” sono da ricercare innanzitutto nel fatto che la musica prende ispirazione dai suoni popolari del sud di Buenos Aires (facendo, addirittura, riferimento a questi quartieri con San Telmo). Oppure il suono della murga, tipico dei carnevali e originariamente importato dagli schiavi africani forzatamente migrati nelle Americhe. Oggi questo suono è anche associato ai settori più popolari, data la sua natura “di strada”, e costituisce musicalmente parlando uno dei suoni più caratteristici (ad esempio è risaputo che i peronisti suonano i tamburi nelle proteste proprio suonando questo ritmo).

Il modo di raccontare la storia di questo brano trae ispirazione dallo stile di Ruben Blades, cantautore (e non solo) panamense. Ciò avviene ad esempio con il “pregón” (quel coro che canta matador ostinatamente).

È interessante sottolineare anche la presenza nel mezzo della canzone di un piccolo tratto rap molto anni ‘90.

Il secondo motivo a cui il brano deve la sua popolarità è MTV: negli anni 90 è arrivata la versione latinoamericana del canale che si basava sulla diffusione di contenuti regionali (si ritiene anche che sia responsabile della nascita del rock alterlatino, gioco di parole tra alternativo e latino), la trasmissione riguardava soprattutto la ripetizione di molte forme di rock adatte ai ritmi latinoamericani (tra loro Cafetacuba, Aterciopelados, Control Machete, etc.) non tanto nel tentativo di riflettere un suono originale di un popolo ma un modo di raggiungere il mercato regionale recentemente fortificato (l’Argentina è l’unico grande produttore di musica moderna in una regione più grande dell’Europa). Questo è un buon esempio di un’Argentina che poteva dare un’identità alle loro creazioni senza prendere ad esempio movimenti nordamericani o inglesi. 

All’epoca vi era anche un maggiore scambio interculturale con gli altri paesi e questo mix di eventi ha permesso al “matador” dei Los Fabulosos Cadillacs di divenire popolare in termini internazionali. 

Cosa significa “el matador”?

Il “Matador” (parola presa dalla tauromachia spagnola) è un personaggio che viene cercato dalla polizia mentre li attende in un quartiere basso. Ed è uno dei personaggi più caratteristici dei Los Fabulosos Cadillacs. 

Il pezzo, suonato e modificato in molteplici versioni e destinato a diventare una bandiera nella discografia della band, ci racconta una storia. Quella di un rivoluzionario caduto. 

La canzone fa riferimento all’oppressione e alle sparizioni forzate durante gli anni della dittatura militare in tutto il cono meridionale dell’America latina. In particolare al “Processo di riorganizzazione nazionale” in Argentina. La canzone cita anche Víctor Jara, un popolare cantante cileno sostenitore del governo di Allende, che è stato rapito, torturato e assassinato poco dopo il colpo di stato cileno del 1973 da funzionari militari fedeli al dittatore Augusto Pinochet e “Manuel Santillán”, altro personaggio nato dalla creatività della band che ricompare in un’altro loro famoso brano, “Manuel Santillán, El León” (Il León Santillán è un pugile ritirato diventato eroe popolare del quartiere di San Telmo).

“Manuel Santillán, El León”

Nell’immaginario comune e nelle leggende metropolitane più diffuse, “El León” rappresenta gli studenti che in quegli anni si opponevano alla dittatura militare di Jorge Rafael Videla. Per altri rappresenta un tifoso di una squadra cittadina, resistente alla dittatura e giustiziato per un regolamento di conti con la polizia a seguito di una partita. Per altri ancora rappresenta una sorta di Robin Hood moderno di Buenos Aires, che rubava ai ricchi fiancheggiatori del potere per sfamare i poveri umiliati dal volere degli scagnozzi di Videla, per questo ricercato a lungo da un commando speciale, prima di essere circondato ed ucciso.

Storie di libertà

La realtà rappresentata dalle creazioni dei Los Fabulosos Cadillacs tramite questi personaggi di fantasia riguarda l’esistenza di una moltitudine di persone. Persone a cui è stata negata la libertà, la vita, e condannate all’oblio. Condannate ad affogare il loro pianto e la cui sofferenza, ironico il gioco di parole, spesso finiva affogata in fondo al mare.

Essi possono rappresentare i caduti delle dittature militari che hanno caratterizzato gli anni 70 e 80 del ventunesimo secolo. O la gente orgogliosa di un continente geograficamente diviso ma spesso unito. Unito nell’umiliazione ad opera di sfruttatori senza pietà, una popolazione che ha continuato a lottare. Un popolo la cui forza ha continuato a propagarsi grazie anche alla memoria e agli esempi delle migliaia di scomparsi nel nulla la cui unica colpa era aver creduto in un futuro diverso. Seguendo ideali di giustizia ed uguaglianza, seguendo la speranza e credendo nella libertà di ogni essere umano. 

“No tengo por que tener miedo mis palabras son balas

Balas de paz, balas de justicia

Soy la voz de los que hicieros callar sin razon”

A cura di Roberta Bianca