10 Dicembre 2024
Via Bottazzi
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Tournesol

Forze ineffabili che diventano poesie: la nascita di un piccolo scrigno, Tournesol

Mentre procedete con la lettura di questo breve articolo, vi invito a indossare gli auricolari e a riprodurre “Je te veux” della cantante Alma. Buon viaggio!

Immaginate di venire travolti all’improvviso da un’energia nuova, mai sperimentata prima, una forza tanto sconvolgente da ribaltare anche la vostra interiorità.

Adesso pensate ai modi in cui incanalereste questa energia, per non lasciarla in un solo corpo; è così impetuosa e dolce al tempo stesso da richiedere di essere portata fuori, condivisa. In una veste però che possa proteggerla da chi vorrebbe farne un uso sbagliato.

La veste che io ho dato all’essenza che ha dischiuso nuovi orizzonti nella mia vita è una copertina rigida e qualche foglio solcato da parole che sono nate direttamente dal mio sterno.

C’è questo punto sospeso tra il cuore e la pancia che catalizza ogni cosa che provo: quando vengo colpita lì, non c’è razionalità che possa reggere.”

Da tutto questo processo è nato TournesolNon trascurabili momenti nell’eterno secondo dopo il 29.

Il titolo ha suscitato non poche perplessità e domande, perché appare troppo complesso e misterioso; in realtà il libro parla di cose semplici, di dolori primordiali e di affetti puri, di colpi allo sterno e di tentativi di risposte razionali, di realtà in disordine talmente intrise di bellezza da lasciare il fiato sospeso.

Il testo è composto sia da brani in prosa che da stralci poetici, tutti finalizzati a raccontare una storia, la mia, che può essere in realtà anche la storia di tutti. Il mio obiettivo principale era e continua a essere quello di esprimermi e al tempo stesso offrire modelli di rappresentazione e narrazione anche su temi non sempre facili, quali la salute mentale. Sebbene abbia sempre scritto, non mi sono mai ritenuta così abile o sufficientemente all’altezza da dare vita a un libro. Poi è subentrata la necessità interiore di gridare nel deserto. Tournesol è un atto privato reso pubblico, è il canale della mia energia, è un grazie a chi mi ha permesso di scoprire nuovi lati del mondo. È un inno all’amore universale e incondizionato, una lode ai ‘fallimenti’ personali, un canto che intreccia le sue note con quelle di una parola abusata eppure sconosciuta: ansia. 

La prefazione collettiva è stata curata da cinque Donne e amiche meravigliose:

Cristina Ferri, Gabriella Indelicato, Annachiara Marchese, Federica Vitali e Miriam Paganini. A quest’ultima devo anche la trasformazione in disegni dei miei pensieri più profondi. È questa artista infatti ad aver realizzato la copertina e la quarta di copertina di quello che mi piace definire un libello di neoterica memoria.

Non un romanzo dunque né una vicenda intrigante. Solo l’atto di coraggio di una piccola anima travolta nello sterno dalla meraviglia.

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