21 Dicembre 2024
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Angelo Duro a Catania: una (non) maschera riuscita

“Vi insulto e ridete: così guadagno con il mio disprezzo.”

Angelo Duro non ci rassicura, non è Checco Zalone.  Non rappresenta l’italiano medio, simpatico quanto squallido: ne è l’essenza più nascosta e negata.

Angelo Duro è cinico, dissacrante, più amorale che immorale. Spesso prima di arrivare alla risata si prova quasi un certo disagio. Forse un sottile fastidio. Perché il disprezzo che esprime nelle sue battute è così vero, così umano che diventa impossibile distinguere l’attore dall’uomo, la finzione dalla realtà. Ed è proprio nella nostra incapacità di discernimento della maschera comica che si dimostra la grande capacità e il genio dell’artista.  

Tuttavia, come è lui stesso a farci notare, l’insulto sul palco vende. Ne è testimonianza il successo del suo spettacolo “Dal vivo”, con molte date in sold-out. E sebbene a Catania per pochi posti non lo si sia raggiunto, lo spettacolo non può dirsi meno riuscito. Bisogna anche mettere in evidenza quanto sia difficile non stancare il pubblico, e tenerlo vigile per ben due ore di spettacolo, soprattutto quando reciti -fino a che punto reciti, Angelo?- il ruolo dell’indifferente odiatore.

La maschera comica di Angelo Duro è quel cinismo spietato che anima la maggior parte dei nostri pensieri, ma che nascondiamo sotto un sorriso in onore del quieto vivere. Venerdì 4 marzo 2022, Angelo Duro in spettacolo al Teatro Metropolitan di Catania, ci ha lasciati sospesi. È proprio per questo motivo che il personaggio è un prodotto riuscitissimo: si va a vedere Angelo Duro per ridere, certo, ma anche per poterci, almeno per la durata di un’ora, disprezzare noi stessi senza che la banalità e le ipocrisie quotidiane ci costringano a rimetterci a posto.

A cura di Anna Rosa Gagliano

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