E’ nel febbraio del 2022 che fa per la seconda volta la sua comparsa, al “Festival di Sanremo”, Michele Bravi. Artista a 360 gradi, che vinse nel 2013 la settima edizione del talent “X-Factor”, toccando sin dal primo momento il cuore del pubblico con la sua magnifica voce.
A lui appartengono infatti, alcune delle canzoni italiane più profonde e piene di significato (Il diario degli errori, Mantieni il bacio, La vita breve dei coriandoli, ecc…), tra le quali, ad oggi, la maggiormente ascoltata e umanamente sentita, risulta essere “Inverno dei fiori”, ultimo singolo presentato al “Festival della canzone italiana”, con cui ha conquistato il cuore di ogni spettatore.
“Inverno dei fiori” si presenta come un testo apparentemente modesto da interpretare: ma non lo è!
Esso si basa su un dialogo, un dialogo che sembrerebbe avvenire tra due persone. Analizzando nei minimi dettagli le parole della canzone però, si capisce in realtà che ad ascoltarsi, confidarsi, domandarsi, non sono due individui. L’autore parla d’effetto a se stesso, alla parte più fragile della sua anima. Egli si apre, diventa vulnerabile agli occhi del mondo e come un bambino che cade per l’ennesima volta e si sbuccia le ginocchia, ci invita a lasciarci andare al dolore, alla sofferenza, al pianto… al peso della vita.
Vi capita mai di rendervi conto che tutto ciò che potete fare per sopravvivere è aggrapparvi al dispiacere?
Vi capita mai di sentirvi vuoti, soli e disperati, con la mente chissà dove anche quando a riempire le strade e i posti ci sono le persone e anche quando a farvi compagnia, in testa, ci sono i pensieri? E se ci fossimo dimenticati di portare con noi una bussola e ci fossimo persi? E se a causa dell’infinito strazio avessimo gettato le emozioni più vere e pure e avessimo disimparato tutto lasciando indietro non un pezzo ma un pezzo di noi?
Il percorso che ciascun essere umano affronta nell’esatto istante in cui viene al mondo, è caratterizzato da un sentiero fatto di girasoli e spine, di stelle e di buchi neri, di giornate di sole e di pioggia.
A volte, purtroppo, siamo talmente tanto focalizzati su ciò che di brutto è accaduto o abbiamo commesso, da dimenticarci della speranza che vive e brucia all’interno del nostro corpo: come una fenice rinasce dalle proprie ceneri, noi, come dei fiori, aspettiamo l’inverno e poi… Sbocciamo.
E’ questo dunque il messaggio che l’autore della canzone vuol dare: siate, semplicemente siate…! Accogliete l’errore, accettate il fallimento ed imparate a risorgere dai vostri sbagli.
A cura di Isabella Piazza