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Dario Aita e i sogni che diventano desideri

Entusiasta di intervistare un orgoglio della nostra bella Sicilia, il 13 aprile Simone Lemmo si è collegato telefonicamente con l’attore palermitano Dario Aita a “Buongiorno con Amore“, il programma in diretta dal lunedì al venerdì dalle 9:30 alle 12:00 su Radio Amore!

La carriera di Dario è stata inaugurata alla Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Genova, dove si è diplomato. Da lì in poi, non si è mai fermato. Fino a domenica scorsa lo abbiamo visto su Rai 1 nella serie tv “Noi”, nei panni di Claudio.

I sogni son desideri

Dario ha realizzato molti dei suoi sogni, a proposito dei quali ha detto che spesso li censuriamo e “impariamo presto a trattarli come tali”. Invece, secondo l’attore, per realizzare i sogni, essi dovrebbero diventare desideri. Infatti, l’etimologia latina di “desiderio”, cioè de-sidera, si riferisce a ciò che ci separa dalle stelle. Dario ha ricordato che, in quanto esseri umani, piano piano ci siamo avvicinati a loro, citando lo sbarco sulla Luna del 1969.

A proposito di felicità, per Dario questa è “faticosissima da raggiungere: è una montagna russa” e racchiude “momenti brevissimi della nostra esistenza”. Inoltre, egli si ritiene fortunato ad avere una vita serena e la augura a tutti.

Capita spesso che i personaggi restino attaccati all’interiorità di chi li interpreta, tanto da complicare il distacco dalla loro storia e dal loro vissuto. Dario è stato particolarmente segnato dal personaggio di Bernardo Strano, della serie di Rai 1 “Questo nostro amore“, con il quale il contatto è durato quattro anni. In generale, egli ritiene che durante le riprese sia semplice che la storia e gli eventi influenzino la vita dell’attore, ma si lascia spazio ad altro quando entrano in gioco altri personaggi a cui dare vita.

Cosa ha lasciato Claudio in Dario

In particolare, Claudio di “Noi” ha lasciato a Dario “molta tenerezza e tanto affetto da parte degli spettatori, una riflessione sull’importanza di seguire i propri i desideri, non dimenticarli”. Egli ha aggiunto che non è mai troppo tardi per chiederci cosa vogliamo diventare nella vita e mettere tutto in discussione.

Scatto di Francesca Marino

Alla domanda: “Cosa c’è di te nel personaggio che hai interpretato in “Noi”, dato che Claudio è un attore come te?”, postagli proprio da Primamusica Magazine, Dario ha risposto:

“I punti di contatto con i personaggi sono talmente tanti, pieni di sfumature. Nel caso di Claudio Peirò (…) il fatto che lui sia un attore celebre per una serie televisiva alla quale lui ha prestato il volto per diverse stagioni e, quindi, la gente lo riconosce in qualcosa.(…)Ho fatto tre stagioni con “Questo nostro amore” e la gente ancora, quando mi incontra per strada, è facile che mi chiami Bernardo.(…)La sensazione di avere un avatar, di essere riconosciuti come qualcosa di altro da sé alle volte è un po’ straniante.(…)C’è un confine sottilissimo della percezione del pubblico tra l’attore e i personaggi che interpreta. E, invece, il confine è molto più ampio, ci sono dei kilometri, alle volte, che l’attore deve percorrere per trovare la casa del personaggio. Penso che un punto in comune con Claudio possa essere stata la riflessione sulla distanza che ci separa dai personaggi che interpretiamo e alle volte la necessità di incidere un proprio avatar, una parte di sé stessi per poter rinascere artisticamente.

Presto vedremo Dario in una serie Netflix e poi in un’opera prima. Ha dichiarato che vorrebbe dedicarsi un po’ al teatro: forse il ruolo di Claudio in “Noi” gliene ha fatto venire voglia!

Se non avete seguito l’intervista radiofonica, potete recuperarla cliccando qui. Buon ascolto!

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